Scalea è un comune di 10.040 abitanti della provincia di Cosenza.
Sede di insediamenti fin dalla preistoria, dopo la costruzione di un convento francescano nel XIII secolo ad opera di Pietro Cathin, discepolo di Francesco d'Assisi, divenne un centro religioso e culturale. Per la posizione di scalo marittimo, fu sottoposta nei secoli agli attacchi di saraceni e corsari. Fortemente danneggiata dai bombardamenti aereo-navali da parte delle forze armate anglo-americane nel corso dell'ultimo conflitto, è attualmente centro turistico e balneare, con la città vecchia arroccata a dominare la parte moderna che si affaccia sulle ampie spiagge
Scalea è uno dei paesi più antichi dell' Alto Tirreno Cosentino. Si presenta con le sue caratteristiche case, poste l'una sull'altra. E' il tipico borgo medioevale costiero, predisposto per la difesa dalle incursioni. Si evidenziano, in basso,) a Chiesa e il Palazzo del Principe e, in alto, il Castello Normanno. Scalea è sorta durante le lotte tra i Longobardi e i Binzantini, prima dell'anno Mille. La magnifica zona che corona il borgo, era la terra degli Enotri. Dal nome del re di questa gente Italo, o dal loro simbolo, il toro, deriva il nome Italia. Scalea, erede della greca Laos e della romana Lavinium, diventa centro importante in epoca Normanna. E tale rimane nei periodi di influenza Angioina, Aragonese, Spagnola e Francese. In queste stagioni della sua storia, Scalea esprime una civiltà contadina e anche marinara. Il dialetto è più vicino a quello campano che non a quello calabrese, considerati i contatti culturali e commerciali più intensi e frequenti con i centri costieri campani che non con quelli dell'intero territorio calabro. Dal belvedere di Napoleone, dove un masso ricorda la testa dell'Imperatore, si può ammirare la lunga spiaggia interrotta da un imponente scoglio su cui sorge un'antica Torre, detta Talao, oggi simbolo della città.

Torre Talao fu costruita nel XVI secolo. Faceva parte del sistema difensivo costiero contro le incursioni dei turchi voluto da Carlo V; Imperatore di Spagna. Il sistema di difesa, che comprendeva 337 torri una in vista dell'altra, fu suggerito al monarca e avviato da Don Pedro de Toledo, Vicere del regno di Napoli. L'ordine per la costruzione della Torre venne emesso nel 1563 dal suo successore, Don Parafan de Ribera d'Alcalà. In origine il promontorio di Torre Talao era un'isola. Fenomeni di interramento l'hanno completamente aggregata alla terra ferma. Le grotte dello "scoglio" di Torre Talao furono abitate dagli uomini della preistoria: trentamila anni fa! (uomo di Neanderthal-Paleolitico medio/superiore) Da qui passarono Enea ed Ulisse e nei pressi morì Draconte, compagno del re di Itaca. Nei dintorni doveva trovarsi l'heroon (monumento commemorativo di un eroe) citato da un oracolo che predisse: "presso Draconte Laio, molto popolo sarà per perire". E 'infatti, nell' estate del 389 a.C, si combatte, nella piana del Lao, una delle più terribili battaglie dell'antichità tra i Lucarli (30.000 fanti e 4.000 cavalieri) e i Greci di Thurii (14.000 fanti e 1.000 cavalieri). Dieci mila Thurini perirono sul campo, molti altri furono fatti prigionieri. (Diodoro Siculo). Da Torre Talao si possono ammirare le spiagge e le insenature che, a suo tempo, formavano un porto naturale, oggi scomparso. Lo storico e archeologo francese, Lenormant, del sec. XIX, lo definì: "Joli port naturel". Per secoli il porto naturale fu un importante scalo marittimo, con annesso cantiere navale. Specialmente quando Scalea si ribellò agli Angioini e divenne terra "demaniale". Dalla circostanza, trasse grande vantaggio la marineria del borgo che divenne rinomata in Calabria e altrove, perché le sue navi toccavano i più noti porti del Mediterraneo e dell'Atlantico. Fazio degli Uberti, nel suo Dittamondo (1347) libro III, cap. XV, scriveva: "...contro a Scalea e Andreano stanno Didini e la Micea e questa gente la via di Conturbia fanno...". Le imbarcazioni dei marinai di Scalea, cioè, si spingevano fino a Conturbia, l'attuale Canterbury. Dell'antica tradizione marinara di Scalea, oggi, rimane solo la festa della Madonna del Lauro, Patrona della gente di mare del luogo, che si festeggia l'8 settembre di ogni anno. Con l'arrivo delle famiglie, Romano e Pallamolla, venute una da Salerno e l'altra dalla Provenza, inizia il periodo di espansione per Scalea. La Famiglia dei Romano giunse a Scalea a seguito degli Angioini. Era una famiglia molto facoltosa, tanto da prestare denaro al Re Carlo I d'Angiò. I Romano andarono ad abitare nell'attuale Palazzo dei Principi, non ancora completato, per come oggi possiamo, ammirarlo. E qui nacque Ademaro Romano che, per il suo valore e Impegno, fu nominato da Re Roberto ,d'Angiò Ammiraglio della flotta e Consigliere Regio. Dopo la sua morte, il comando dei vascelli passò a Leonardo da Vassallo, anche lui nato a Scalea. I Pallamolla erano abili e ricchi mercanti in contratto, anche, con i banchieri di Firenze. Nel borgo incrementarono la coltivazione e l'esportazione del baco da seta, del lino, del riso e della canna da zucchero.